Testo di Christopher Adams, Assistant Curator Estorick Collection of Modern Italian Art
Lina Passalacqua “Symphony”, 1976, Acrylic on board
Much admired by the Estoricks, Lina Passalacqua’s imagery explores the fragmentary nature of experience – a concern that is evident in both her early geometric works, such as this, and her more recent figurative imagery. Passalacqua lives and works in Rome, and defines herself as “a modern-day Futurist”. Her exploration of simultaneity and dynamism is informed by the research of artists such as Boccioni and Balla, whilst her love of colour has its roots in the exuberant imagery of Fortunato Depero. In Symphony, abstract bands of colour span the picture plane, forming an appropriately harmonious and rhythmical composition. Passalacqua dedicated the piece to her father, who played the clarinet and introduced her to classical music and opera. She donated the work to the Estorick Collection in 2019.
Christopher Adams, assistente curatore Estorick Collection of Modern Italian Art
Lina Passalacqua, “Sinfonia”, 1976, Acrilico su tavola
Molto ammirato dall’Estorick Collection, l’immaginario di Lina Passalacqua esplora la frammentarietà del quotidiano – un interesse che è evidente sia nei suoi primi lavori geometrici, come questo, sia nel suo immaginario figurativo più recente. Passalacqua vive e lavora a Roma e si definisce una “Futurista dei nostri tempi”.
La sua esplorazione della simultaneità e del dinamismo è influenzata dalla ricerca di artisti come Boccioni e Balla, mentre il suo amore per il colore affonda le radici nell’esuberante immaginario di Fortunato De Pero. In Sinfonia, bande astratte di colore attraversano il piano di immagine, formando un’accurata composizione armoniosa e ritmica. Passalacqua ha dedicato l’opera a suo padre, che suonava il clarinetto e l’ha introdotta alla musica classica e alla lirica. Ha donato l’opera all’Estorick Collection nel 2019.